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Ciao a tutti, sono Federica "Chicca" Persico, pediatra di Casalmaggiore (Cremona). Ho studiato medicina a Parma, e mi sono laureata nel 2015. Ho iniziato a scrivere questo blog dopo essermi specializzata in pediatria, iniziando a lavorare sul territorio come pediatra di famiglia.  Cercavo un modo per semplificare la condivisione con le famiglie di materiale informativo sulla salute, e sulla crescita dei bimbi. Ricordando che questi articoli non possono sostituire i consigli personalizzati che io, o il pediatra che segue il vostro bimbo, possiamo fornirvi di persona, spero che possano essere  utili per trovare delle informazioni di carattere generale, sempre disponibili, anche quando il pediatra non c'è. un bacio a tutti,  Chicca .......... Vi ricordo che è disponibile la  TRADUZIONE AUTOMATICA     di tutto il blog con Google Translate (in alto a destra) AUTOMATIC TRANSLATION of the entire blog is available with Google Translate (in the top right corner) ਪੂਰੇ   ਬਲੌਗ   ਦਾ  

Il mio bimbo non sta bene... dovrò andare in ospedale?

Negli ultimi anni abbiamo riscontrato un aumento di accessi presso i punti di Pronto Soccorso;

Ma quando può essere realmente necessario l'ospedale? A cosa dobbiamo stare attenti? Quando, invece, possiamo stare tranquilli?

Qua troverete alcuni consigli per le situazioni più comuni, come appunto febbre, mal di gola, vomito o diarrea, e tante altre...

Purtroppo non è possibile in un post descrivere qualsiasi possibile evenienza: penso però che sia utile avere alcune idee di massima, per sapre come affrontare le situazioni più comuni.

Gli argomenti trattati sono:

1) Febbre

2) Vomito e diarrea

3) Mal di pancia

4) Mal d'orecchio

5) Mal di gola

6) Mal di testa

7) Dolore al petto

8) Dolore al testicolo

9) Sanguinamenti

10) Puntini sulla pelle

11) Raffreddore e tosse

12) Ultima nota: se il bambino da qualche tempo fa stranamente tanta pipì, beve più del solito, appare stanco.

1)    FEBBRE:

Di solito non serve andare in ospedale per la febbre: la febbre non è un’emergenza, e non è pericolosa di per sé; neanche se è alta, se non scende del tutto, o se ritorna dopo poche ore.

Bisogna valutare invece le condizioni generali del bambino: è estremamente abbattuto, prostrato, sofferente, urla dal dolore? non mangia né beve nulla, non parla, non gioca, non riesce a stare in piedi o seduto? non si sveglia neanche se lo chiamate? 

In questi casi, non per la febbre, ma per la presenza di questo stato di grave abbattimento, può essere necessaria una valutazione in ospedale. 

Ricordiamo che tutti, bambini e grandi, siamo più stanchi e "mogi" quando siamo ammalati: Se però la stanchezza di trasforma in una vera e propria impossibilità a svegliarsi, a reagire, allora è necessaria una valutazione urgente.

QUANDO DEVE ESSERE VISITATO UN BAMBINO CON FEBBRE?

- In caso siano presenti altri sintomi gravi, o stato di grave abbattimento e prostrazione, letargia, incoscienza, come visto sopra: visita urgente, anche recandosi in Pronto soccorso.

- Per i primi 4 mesi di vita:  è indicato essere visitati nei primi giorni di febbre, anche dal proprio pediatra, non necessariamente in ospedale.

- Per gli altri: di solito è possibile attendere alcuni giorni (dai 3 ai 5 giorni circa). La maggior parte delle volte, è inutile essere visitati subito alla comparsa di febbre: perché ancora non si è delineato l'andamento dell'infezione, e gli eventuali altri sintomi associati che potrebbero comparire. Non occorre recarsi al Pronto soccorso.

COSA FARE A CASA?

- Somministrare farmaci per il dolore e per la febbre (Paracetamolo, Ibuprofene). 

- Offrire tanto da bere (con la febbre, tendiamo a disidratarci più facilmente).

- Monitorare le condizioni generali del bambino, senza preoccuparsi invece eccessivamente della temperatura che leggiamo sul termometro.

ALTRE DOMANDE COMUNI:

- E' necessario recarsi in Pronto Soccorso se la febbre non scende con i comuni farmaci come tachipirina o ibuprofene?

No: è un'evenienza comune, soprattutto nei primi giorni di febbre. Occorre comunque aspettare almeno 4-6 ore prima di somministrare altri farmaci. 

E' comunque un dato da monitorare e segnalare al medico, se la febbre non scende mai durante la giornata, soprattutto se sono già più di 4 giorni di febbre.

Come abbiamo detto ormai più volte, è comunque più importante osservare un miglioramento delle condizioni generali, il bambino che appare più vispo, mangia e beve qualcosa... piuttosto che focalizzarsi sul monitoraggio della temperatura di per sè.

- E' necessario andare in ospedale se la febbre supera una certa temperatura?

Di solito no; spesso i bambini possono avere anche 40°C di febbre, anche in corso di infezioni banali come la sesta malattia, e apparire comunque abbastanza in forma.

E' raro tuttavia che la febbre superi i 41°C: se lo fa, soprattutto persistentemente e non scende, di solito è associata ad uno stato di forte abbattimento.

Alcune mie riflessioni sul tema

Non fondamentale, potete passare oltre!

Nella mia esperienza, quando ero al Pronto Soccorso, soprattutto nei mesi invernali, anche fino all'80% degli accessi in PS erano "impropri", ovvero situazioni dove non vi era una reale necessità. Buona parte di questi erano dovuti alla febbre (bambini che avevano febbre nei primi 3-4 giorni, senza altri sintomi gravi). 

Anche da pediatra di famiglia, purtroppo, diventa sempre più difficile poter garantire controlli a tutti gli ammalati con sintomi influenzali comuni, soprattutto nei periodi di maggior picco, dove ci sono centinaia e centinaia di bambini ammalati contemporaneamente.

Questo costituisce un grande problema, sia per il sistema sanitario al collasso, sia per i bambini, che non possono più vivere i malanni con relativa serenità.

Ecco quindi alcuni dei problemi che si determinano in caso di accessi smodati presso gli studi medici, e i pronto soccorso:

1) I medici non riescono a concentrarsi sulle reali urgenze.

Questo fa sì che quando ne abbiamo davvero bisogno, i medici sono pochi, stremati, e meno lucidi per aiutarci. 

2) I bambini vivono ogni malanno con maggiore ansia e stress.

Per i bambini di oggi, l'ammalarsi può diventare un vero e proprio incubo: tra ore di attesa nelle affollate e rumorose sale d'attesa dei PS o degli studi medici, l'angoscia che percepiscono nei genitori, le insistenti visite, bastoncini in gola, conetti nelle orecchie, sacchetti per raccogliere la pipì, prelievi, ecografie...

Probabilmente non desiderano altro che mettersi al calduccio nel proprio letto, tranquilli, rassicurati da un sorriso e una coccola di mamma e papà... come succedeva a noi, quando eravamo bambini. Se c'è vomito e diarrea, di poter vomitare nel proprio bagno, e non sul pavimento di una affollata sala d'attesa... voi cosa preferireste?

3) Può contribuire a casi di ansia e ipocondria anche negli adolescenti e giovani adulti.

Soprattutto chi ha vissuto in giovane età nel periodo Covid, e l'ipermedicalizzazione che si sta vivendo negli ultimi anni, è a maggior rischio di sviluppare stati di ansia e angoscia anche relativi al proprio stato di salute.

4) Espone i bambini al rischio di contrarre altre infezioni.

Sia negli studi medici che nei PS, vi è il rischio di contagiarsi con altre infezioni, a volte banali, a volte più serie. Bisogna quindi soppesare il rischio e beneficio di andare: quando la visita è necessaria, i benefici superano i rischi; ma quando non è necessaria, il gioco non vale la candela.

5) in ultimo, fa sentire impotenti i genitori, che non si sentono in grado di assistere il loro bambino, attraversando insieme quegli inevitabili giorni di malattia...  mentre ci si focalizza sul continuo tentativo di trovare "la cura", che per i più comuni stati influenzali, non esiste, si perde di vista l'accudimento, la rassicurazione, la vicinanza.

Ho voluto condividere queste riflessioni che, da pediatra, vivo quotidianamente.

 Penso che per ridurre gli accessi inutili a studi medici e PS, sia fondamentale l'educazione sanitaria, dare ai genitori i mezzi per sapere come gestire i loro bambini in autonomia quando è possibile, essendo consapevoli che sanno cosa fare a casa, e che sanno quando serve invece l'aiuto di un medico.

Perchè se si brancola nel buio, si crede che se il bambino arriva a 39,5°C allora debba essere sintomo di qualcosa di grave, che non può essere una normale influenza, è chiaro che si chiamerà il medico disperati, e se non ci visita immediatamente, si correrà al pronto soccorso.

E se ci si troverà di fronte a 6 ore di attesa, in una sala affollata, con gente che ci tossisce in faccia e ci vomita sui piedi, ci si farà forza, e si aspetterà: chi di noi non lo farebbe, se crede che per il proprio figlio sia necessario?

Rimarremmo in attesa per ore, anche in piedi sotto la pioggia! E' fondamentale quindi, anche per il nostro benessere psicofisico di genitori, sapere quando questo è necessario, e quando no.

Spero di avervi dato già tante informazioni utili sulla febbre, altre le potete trovare nei post dedicati:

https://pediatrachicca.blogspot.com/2022/04/febbre-come-gestirla-casa.html

https://pediatrachicca.blogspot.com/2022/04/tutti-i-farmaci-per-la-febbre.html

2)    VOMITO/DIARREA:

- Può servire l'ospedale se il bambino continua a vomitare, tutto il giorno, e non riesce a bere, nemmeno a piccoli sorsi. 

Fortunatamentenella maggior parte dei casi, la fase più acuta di vomiti dura solo poche ore, poi migliora, e si riesce a riprendere a bere senza bisogno di ricorrere all’ospedale. 

L'importante è riuscire a far bere qualcosa di zuccherato; non bisogna invece insistere per mangiare, è normale voler mangiare poco.

- E' consigliabile cercare una valutazione in urgenza anche se ci sono scariche di diarrea o vomiti con abbondante sangue.


COSA FARE A CASA? 

Trovate il post specifico su vomito e diarrea (è troppo lungo riportare tutto qui):

https://pediatrachicca.blogspot.com/2022/04/vomito-e-diarrea-cosa-fare.html

Il pediatra di famiglia può prescrivere dei farmaci per fermare il vomito e la diarrea, per evitare di dover ricorrere all'ospedale?

Ni: il pediatra vi potrà consigliare alcuni accorgimenti e alcuni prodotti che possono aiutare un po' (vedi il post sopra), ma non ci sono farmaci da usare a casa che riescano a fermare al 100% i sintomi, nè che curino l'infezione che li causa (infezioni di solito virali). 

Nei casi più gravi, quindi, il pediatra vi spiegherà che è necessario ricorrere all'aiuto dell'ospedale.

3)    MAL DI PANCIA:

Può servire l'ospedale se: 

- il mal di pancia è molto forte ma soprattutto continuo e in peggioramentofisso in un unico punto della pancia (es. in basso a destra). Il dolore a crampi che vanno e vengono, invece, è meno preoccupante.

- il mal di pancia è forte e persistente dopo aver preso una forte botta alla pancia (un pungo, un calcio, un urto contro lo spigolo di un tavolo, oppure un’incidente in auto…)

COSA FARE A CASA? 

Si può dare Paracetamolo (Tachipirina) per il dolore; meglio non Ibuprofene o altri anti infiammatori (es. Ketoprofene, Oki), perché possono dare fastidio allo stomaco. 

Se il mal di pancia è legato a diarrea: vedi post sopra su vomito/diarrea.

Se il mal di pancia è legato a stipsi (il bambino non fa la cacca tutti i giorni, o la fa sempre dura), non correre in ospedale, ma cercare di risolvere prima la stipsi! Si può fare un microclisma nei più piccoli (es. melilax...) sotto i 3-4 anni, se no un clisma evacuativo normale per adulti, utilizzandone magari solo ½ o 3/4, nei bambini più grandicelli. Si può ripetere anche più di una volta. Bere tanto. Sentire il proprio pediatra per valutare se iniziare una terapia per ammorbidire le feci (Macrogol). 

4)    MAL D'ORECCHIO: 

Normalmente, non serve andare in ospedale immediatamente se il bambino inizia ad avere mal d'orecchio.

Questo insieme alla febbre è uno dei più comuni motivi di accesso improprio presso il Pronto Soccorso.

COSA FARE A CASA?

Dare Paracetamolo (Tachipirina) o, ancora meglio, Ibuprofene (Nurofen/ Algidrin ecc...) per 3 volte al giorno, per almeno 2-3 giorni, per combattere il dolore e l'infiammazione dell'orecchio.

Dosaggi e modalità di somministrazione dei farmaci per la febbre e il dolore: 

https://pediatrachicca.blogspot.com/2022/04/tutti-i-farmaci-per-la-febbre.html

Quando far visitare il bambino?

Se il mal d’orecchio persiste per più di 3 giorni (contattando il proprio pediatra di famiglia).

Se si associano complicanze come otorrea (fuoriuscita di pus dall'orecchio):


 oppure gonfiore/arrossamento dietro l'orecchio (in questo caso, serve una valutazione rapida, quindi anche accedendo in ospedale ):

Infine, soprattutto se siete stati al mare o in piscina, tenete conto che sono frequenti le otiti esterne da germi presenti nell'acqua. In quel caso può aver senso anche iniziare delle gocce antibiotiche per orecchio (es. Cilodex, Localyn....). 

5)    MAL DI GOLA:

Di solito non serve andare in ospedale per il mal di gola.

Può rendersi necessario, raramente, se mal di gola è così forte che il bambino non riesce in nessun modo a bere, neanche un goccio d’acqua. Se il dolore/gonfiore è così forte che non si riesce nemmeno a mandare giù la saliva. In questi casi può essere necessaria un'idratazione in vena.

        COSA FARE A CASA:

- Dare farmaci per il dolore: Paracetamolo o Ibuprofene, come visto ai punti precedenti. Paracetamolo (Tachipirina) si può prendere anche prima di mangiare. Si possono usare anche spray per la gola naturali o anti infiammatori come Tantum verde. 

- Cercare di proporre tanto da bere. Cercare di proporre cibi non troppo caldi, meglio freschi e morbidi. Se il bambino non vuole mangiare, fa niente, ma è fondamentale almeno bere.

- Se c'è mal di gola, soprattutto se con febbre e SENZA tosse e raffreddore, è utile eseguire un tampone rapido per streptococco: in caso di positività, è necessaria una terapia antibiotica. Non è fondamentale farlo appena inizia il mal di gola, ma entro alcuni giorni. 

I tamponi si possono acquistare in farmacia, su internet, nei laboratori privati, presso il proprio pediatra, a volte sono presenti e anche nei Pronto Soccorso, ma non sempre. 

Un approfondimento sul tema, nel post specifico sul mal di gola: 

https://pediatrachicca.blogspot.com/2022/05/mal-di-gola-cosa-fare-servira.html

Ricordiamo invece che le afte in bocca sono causate da infezioni virali; in questo caso non serve il tampone, nè l'antibiotico. 


Anche per le afte, maggiori info le trovate nel post specifico:

https://pediatrachicca.blogspot.com/2022/08/puntini-bianchi-o-rossi-in-bocca-afte.html

6)    MAL DI TESTA:

Fortunatamente, nella maggior parte dei casi, non serve andare in ospedale per il mal di testa. Può essere utile se:

-       C’è un mal di testa molto molto forte:  il bambino piange o urla dal dolore, non riesce ad aprire gli occhi o alzarsi dal letto, non migliora neanche con i farmaci anti dolorifici.

Se il bambino dice di avere “tanto” mal di testa, ma continua a fare le sue attività, mangia, gioca, guarda la tv, si distrae, ride, passa con la tachipirina, è invece una situazione più rassicurante.

-       C’è un mal di testa associato ad altri sintomi particolari: il bambino non riesce a camminare perché sbanda, dice di vederci doppio, parla in modo molto strano o non riesce a parlare, non riesce a muovere un braccio o una gamba, o a muovere il collo. Vomita incessantemente. Presenta petecchie (vedi sotto).

-       Se c’è un forte e persistente mal di testa entro 48-72 ore dopo aver preso una botta in testa, magari associato ad altri sintomi come quelli visti sopra (difficoltà a parlare o camminare, problemi di vista, vomiti...).

COSA FARE A CASA

Come al solito, i farmaci per il dolore: Paracetamolo o Ibuprofene (per consigli su dosaggi e modalità di assunzione, vedere il post dedicato, linkato all'inizio).

7)    DOLORE AL PETTO:

Di solito, fortunatamente, il dolore al petto nei bambini non è associato a cause gravi o urgenti. Più spesso sono dolori di tipo muscolare (peggiorano tipicamente facendo un respiro profondo); oppure dovuti a mal di stomaco e reflusso (sensazione di reflusso, vomito, bruciore di stomaco, soprattutto dopo mangiato). 

COSA FARE A CASA? 

Dare Paracetamolo (Tachipirina); meglio non Ibuprofene in questo caso, perché può dare fastidio allo stomaco. Associare anche un farmaco che riduce l’acidità di stomaco (es. Refalgin, Riopan…), e cercare di evitare cibi pesanti, fritti e molto acidi.

Quando rivolgersi all'ospedale?

-       Se il dolore persiste ed è forte e costante, nonostante questi tentativi fatti a casa, non migliora.

-       Soprattutto se si associa ad altri sintomi come: svenimenti; sensazione di difficoltà a respirare o di cuore che batte molto veloce; febbre; dolore insorto mentre si faceva attività sportiva.

-       Se il dolore è legato ad un trauma, una forte botta, un calcio, un pugno preso contro il torace, un incidente d’auto… (potrebbe esserci la rottura di una costa).

8)    DOLORE AD UN TESTICOLO:

In questo caso, diversamente da quelli visti prima, è quasi sempre utile andare a fare un controllo, soprattutto se il dolore è molto forte, se c’è anche gonfiore o arrossamento del testicolo, o se il bambino ha preso una botta.

9)    SANGUINAMENTI:

  Il sanguinamento più comune è quello del naso: di solito NON necessita di accesso in ospedale, è un'evenzienza comune e che si risolve da sola. Se sanguina spesso, si può parlarne con il proprio pediatra, si possono prendere delle creme cicatrizzanti come Emofix....

Raramente in caso di sanguinamenti del naso lunghi che proprio non si risolvono da soli, può essere necessario recarsi in ospedale.

Può servire l'ospedale in altri casi:

Se c’è abbondante sangue nel vomito, nella cacca, o nelle urine.

Se la cacca è di colore nero (proprio nero come la pece, o nero-violaceo, che sono indice di presenza di sangue digerito). Di solito, si associa a un odore molto cattivo. Il colore marrone scuro o verde scuro, invece, è normale.

Se ci sono più sanguinamenti associati (es, naso + bocca + pelle...)

Se compaiono tante petecchie (piccoli puntini rossi-violacei che sono sanguinamenti sotto pelle, come nelle foto sotto). 

10)  PUNTINI SULLA PELLE:

Di solito non è necessario andare in ospedale per comparsa di puntini sulla pelle. La maggior parte delle volte non c'è niente da fare, al massimo prendere delle medicine per il prurito se c'è prurito (esempio Cetirizina...).

Segnalo, tra tutti i puntini, alcuni utili da conoscere: 

1) Puntini da scarlattina (infezione da streptococco): 

Sono tanti puntini piccoli, rossi, ruvidi, di solito si associano a febbre e mal di gola. NON è una emergenza, ma è bene segnalarlo al proprio pediatra entro alcuni giorni. Se si tratta effettivamente di scarlattina (si può verificare anche facendo un tampone rapido in gola per streptococco), sarà necessario fare un antibiotico.

2) Petecchie o porpora (sanguinamenti): I PIU' IMPORTANTI DA CONOSCERE

Sono puntini rossi-violacei, che non scompaiono premendo sulla pelle (nella foto si vede che premono con un bicchiere trasparente), oppure noduli rossi violacei. In questo caso Sì, E' NECESSARIO FARE UNA VISITA URGENTE, soprattutto se sono molto diffusi.

                                            

2) Orticaria: pomfi diffusi, rosa, tipo punture di zanzara, pruriginosi, che spesso vanno e vengono.

                                          

La semplice comparsa di orticaria senza altri sintomi gravi è un fatto molto comune, fortunatamente non è un'urgenza. Potete somministrare anti istaminico (es. Cetirizina) per ridurre il prurito. Può avere molte cause come sudore, sole, contatto con piante urticanti, punture di insetto, infezioni virali, spesso la causa non si capisce. 

E' importante solo notare se il bambino aveva preso poco prima (massimo 1 ora prima) un farmaco nuovo, o un cibo nuovo. In quel caso bisogna parlarne con il medico, perchè potrebbe trattarsi di una reazione allergica a quel cibo o quel farmaco. 

E' necessaria invece una valutazione urgente se compare orticaria ASSOCIATA a sintomi di reazione allergica grave: difficoltà a respirare, vomito, svenimento, sensazione di gonfiore in gola... 

Per maggiori info, potete vedere anche il post dedicato ai puntini sulla pelle: 

https://pediatrachicca.blogspot.com/2022/07/10-piu-comuni-tipi-di-puntini-sulla.html) 

11) RAFFREDDORE, CATARRO, TOSSE:

Anche per la tosse e il raffreddore, di solito, non è necessario andare in ospedale. Può servire:

- Se c’è difficoltà a respirare (vedi post specifico). Nei video sotto vediamo alcuni esempi di bimbi che fanno fatica a respirare.


Se si associa digiuno con impossibilità a prendere latte nei neonati o lattanti, o a bere nei più grandi.

- Se c'è un attacco di tosse estremamente insistente che non si ferma, come ad esempio il laringospasmo notturno (abbaiante), e non sapete cosa fare a casa.

COSA FARE A CASA? 

Per partire, tanti lavaggi del naso, soprattutto nei bimbi piccoli, prima dei pasti e di metterli a letto. 

Usare sciroppi naturali per la tosse (sopra l'anno di vita). 

Se il vostro bambino ha già sofferto di broncospasmo in passato e gli è già stata prescritta la terapia da fare (via aerosol o via puff), iniziarla subito a casa appena c’è tosse (Ventolin, Broncovaleas...)

Se la tosse è abbaiante, parlare con il vostro pediatra perché può servire una terapia (aerosol con Budesonide).

In generale, se la tosse è molto insistente, continua durante la giornata, o dura da più di 7-10 giorni, contattare il vostro pediatra per confrontarvi sul caso del vostro bimbo.

Spiegazioni più dettagliate, le trovate nella serie sulla tosse, perché anche questo argomento è molto vasto!!

https://pediatrachicca.blogspot.com/2022/11/sos-tosse-2-cosa-fare-casa.html

IMPORTANTE: Segni di difficoltà respiratoria:

https://pediatrachicca.blogspot.com/2023/01/sos-tosse-4-quando-serve-contattare-il.html

12) Sintomi sospetti di diabete:

In ultimo, vorrei segnalarvi un insieme sintomi per cui è sempre importante confrontarsi con il proprio pediatra: se da diverso tempo il bambino sembra bere molto più del solito e fare molta più pipì, ha iniziato a bagnare il letto di notte; sembra più stanco del solito, e sta perdendo peso. Questi sintomi, insieme, possono indicare un iniziale diabete: meglio parlarne con il pediatra per capire se serve fare degli accertamenti.
……………….

Queste sono forse le situazioni più frequenti, che mi sono venute in mente.

Ho escluso cose dove mi sembrava ovvia la necessità di andare in ospedale: ad esempio, se un bambino cade a terra incosciente e smette di respirare; chiaro, penso che nessuno avrebbe dubbi.

Spero che questo lungo post, possa tornarvi utile!

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