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Ciao a tutti, sono Federica "Chicca" Persico, pediatra di Casalmaggiore (Cremona). Ho studiato medicina a Parma, e mi sono laureata nel 2015. Ho iniziato a scrivere questo blog dopo essermi specializzata in pediatria, iniziando a lavorare sul territorio come pediatra di famiglia.  Cercavo un modo per semplificare la condivisione con le famiglie di materiale informativo sulla salute, e sulla crescita dei bimbi. Ricordando che questi articoli non possono sostituire i consigli personalizzati che io, o il pediatra che segue il vostro bimbo, possiamo fornirvi di persona, spero che possano essere  utili per trovare delle informazioni di carattere generale, sempre disponibili, anche quando il pediatra non c'è. un bacio a tutti,  Chicca .......... Vi ricordo che è disponibile la  TRADUZIONE AUTOMATICA     di tutto il blog con Google Translate (in alto a destra) AUTOMATIC TRANSLATION of the entire blog is available with Google Translate (in the top right corner) ਪੂਰੇ   ਬਲੌਗ   ਦਾ  

SOS TOSSE (4) Quando serve contattare il medico? Quando serve andare in Ospedale?

1)   Se il mio bambino ha tosse, quando è necessario contattare il pediatra?

Non c’è una regola fissa: in linea di massima, se la tosse è molto insistente; se dopo diversi giorni continua a peggiorare; oppure se è lieve ma dura da diverse settimane. 

E’ utile anche segnalare quando la tosse ha un rumore abbaiante/”a foca” (tosse da laringite), perché necessita di uno specifico trattamento.

Su questo argomento comunque il consiglio che vorrei lasciarvi, più di tutto, è quello di spiegare al pediatra in maniera più precisa possibile.

Ad esempio:

da quanto tempo ha tosse? 

A volte si tende a dire, “ce l’ha sempre”: meglio però essere precisi: ce l’ha uguale ogni singolo giorno? Ce l’ha a periodi? Migliora e poi ritorna? Da quanti giorni è tornata/peggiorata?

Com’è la tosse: secca, catarrosa, abbaiante?

Se non sapete descriverla, può essere utile anche registrare con il telefono quando il vostro bambino tossisce.

A parte la tosse, ha altri sintomi, come ad esempio la febbre? E’ molto abbattuto, mangia normalmente, oppure un po’ meno del solito, o proprio nulla?

Ha sofferto di patologie respiratorie particolari in passato? (tipicamente: è un bambino che soffre ricorrentemente di broncospasmo/asma?)

Infatti, più si forniscono informazioni precise, più il pediatra sarà in grado di aiutarvi.

……

2)   Se il mio bambino ha tosse, può essere necessario rivolgersi all’ospedale?

La maggior parte delle volte, fortunatamente no. 

Ci sono però alcuni segni di aggravamento, che possono indicare la necessità di una valutazione medica più urgente, eventualmente anche rivolgendosi al Pronto Soccorso.

Prima di proseguire, volevo condividere con voi: perché è utile per un genitore conoscere queste cose?

Alcuni genitori pensano: “ma io non posso sapere tutte queste cose, valuterà il medico se è grave o no!”. E certo, il medico farà la sua valutazione professionale, ma a casa con i bambini, ci siete voi, i genitori: il pediatra non è seduto accanto a voi h24! Per cui vi può capitare, di notte, di Domenica, mentre siete in vacanza sui monti, ma in anche un qualsiasi pomeriggio della settimana… di avere il vostro bambino con tosse, e siete voi a dover decidere se aspettare a casa, oppure portarlo ad una valutazione urgente.

Per questa ragione, penso sia utile riflettere insieme sui segni di aggravamento, in modo da evitare il più possibile di sottoporsi a lunghe code presso i Pronto Soccorso, quando non serve; e dall’altro lato, di evitare di trascurare situazioni che invece, effettivamente, necessitano di valutazione.

Vediamo quindi i segni da conoscere:

CONDIZIONI GENERALI E ALIMENTAZIONE

-       Se il bambino appare estremamente abbattuto.

Ricordiamo che è naturale che i bambini siano un po’ più stanchi, un po’ più “mogi”, quando sono ammalati. Pensate a come vi sentite voi, quando avete un’influenza: sicuramente avete voglia solo di rannicchiarvi sul divano, e riposare.

Necessita però di valutazione medica un bambino che appaia estremamente abbattuto: prostrato, scarsamente responsivo, disorientato o letargico; che non riesce, ad esempio, a parlare, a stare seduto, ad aprire gli occhi, a bere…

-       Se il bambino non riesce nemmeno a bere, come abbiamo visto al punto prima. 

E’ frequente che i bambini mangino poco quando sono ammalati, ma devono riuscire almeno a bere un po’, meglio non solo acqua, ma cose zuccherate (acqua e zucchero, tè o camomilla, latte, soluzioni reidratanti…). 

-       In particolare, nei neonati e nei bambini di pochi mesi di vita, se rifiutano di alimentarsi al seno materno o al biberon.

Per aiutarli, è utile fare un lavaggio del naso prima del pasto (con il naso tappato è difficile succhiare al seno o al biberon), dare una dose di tachipirina se appaiono molto sofferenti, cercare di offrire pasti piccoli e frequenti. 

QUADRO RESPIRATORIO: segni di difficoltà a respirare

-       Se il bambino presenta un respiro molto veloce, come se avesse il fiatone dopo aver fatto una corsa.

Ricordiamo che i bambini normalmente respirano un po’ più velocemente degli adulti, possiamo però notare se sembrano respirare molto più velocemente del solito (ad esempio, per i neonati, più di 60 volte al minuto, per i bambini piccoli fino all’anno, più di 50 volte al minuto…). Va valutato mentre il bimbo è tranquillo/dorme, non mentre è agitato, gioca o piange.

-       Se il bambino presenta rientramenti al giugulo (alla gola), o al torace, livello delle coste.

Ad esempio, rientramenti e respiro veloce si vedono bene in questo video (al minuto 0.14-0.25, e soprattutto 1.06-1.20):


-       Se il bambino presenta apnee, soprattutto nei neonati e nei lattanti di pochi mesi di vita.

Un’apnea significativa è una pausa respiratoria che dura più di 15-20 secondi, può essere associata a colorito bluastro intorno alle labbra. Piccole pause di pochi secondi, invece, non hanno significato.

-       Se il bambino presenta attacchi di tosse incessante, irrisolvibili.

In caso di attacchi di tosse, raccomando di far sedere il bambino (se è sdraiato); fare un lavaggio del naso; se vi è stato prescritto dell’aerosol o altre medicine, di eseguirle. 

In caso di un accesso di tosse estremamente insistente e irrisolvibile, tale da causare difficoltà a respirare, allora è necessaria una valutazione urgente.

Quest’ultimo è il punto forse più difficile da spiegare, nel senso che, se un bimbo ha molto spesso tosse, o ha avuto diversi accessi di tosse, ok, bisogna contattare il proprio pediatra, ma di solito si può evitare di correre al Pronto Soccorso, se non ci sono altri segni gravi.

Spesso mi capitava, anche in PS, che mi riferissero che un bambino  “ha tanta tosse, insistente, non gli passa”-> non gli passava nel senso che durante la giornata dava spesso colpi di tosse, non che aveva un accesso di tosse grave, incessante, irrisolvibile, in atto. Avrebbero pertanto potuto aspettare e contattare il proprio pediatra di famiglia.

In questo caso, ho voluto inserire come esempio un video di una bambina piccola, con pertosse. Vediamo che la piccola ha continuamente tosse, o se non tossisce, sta in apnea, appare abbastanza sofferente, e senza momenti in cui riesce a respirare normalmente:

Questo ad esempio è un quadro che necessiterebbe di una valutazione urgente.

In quest’altro video, invece, vediamo l’esempio di un bambino più grande con tosse (un po’ laringea): tossisce abbastanza frequentemente, ma non incessantemente; riesce a respirare bene, è tranquillo, mangia il gelato, guarda la TV, non appare troppo sofferente:

Questo è un quadro che necessiterà di terapia, ma potrebbe essere valutato dal pediatra di famiglia.

(P.S: i video sono tutti in inglese, in italiano non ne trovo! Ma comunque servono solo per guardare le immagini. Spero che riescano comunque a trasmettervi, visivamente, il senso di quello che vorrei spiegarvi).

…….

E la saturazione di ossigeno?

In seguito alle prime ondate Covid, ha preso piede la “moda” di tenere in casa un saturimetro portatile, per la rilevazione della saturazione di ossigeno nel sangue.

Potenzialmente, potrebbe essere uno strumento utile: il problema è che la maggior parte delle volte, i saturimetri, funzionano male! 

Prendono poco, soprattutto sul ditino piccolo dei bimbi, che magari si muovono pure, e strepitano perché non vogliono tenere il saturimetro.

Quindi sono poco affidabili.

Vi consiglio di fare riferimento più che altro alle condizioni generali del bambino, e ai segni di difficoltà respiratoria, che abbiamo descritto prima.

Se possedete un saturimetro e volete comunque usarlo, vi raccomando di tenerlo al dito per un po’, o provare a riposizionarlo, se vedete un valore basso, perché è facile che sia un risultato falso.

Tenete conto che sono particolarmente meritevoli di valutazione valori circa inferiori al 93% (se reali).

……

Infine, ricordo che avere il naso tappato, non respirare dal naso, o fare dei rumori dal naso, NON è segno di difficoltà respiratoria, solo di raffreddore : ) non è necessaria in questo caso una valutazione urgente (lo preciso perché qualche volta mi è capitato, in Pronto Soccorso, che si accedesse per impossibilità a respirare dal naso ^__^).

……..

Spero che in questo lungo post abbiate trovato delle informazioni utili.

Come abbiamo visto nel post, penso sia utile sapersi orientare su questi sintomi, anche per poter stare tranquilli ed evitarsi lunghe file in Pronto Soccorso, quando possibile.

Come si dice: “sapere è potere”!

Nel prossimo post, parliamo di due casi particolari di tosse in cui il medico potrebbe prescriverci dei farmaci, ad esempio, il famoso aerosol con Broncovaleas: ma quando serve davvero?

https://pediatrachicca.blogspot.com/2023/01/sos-tosse-5-quando-servono-altri.html


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