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TUTTO SUL BRONCOSPASMO (1) Cos’è? Da cosa è causato?

Oggi vorrei approfondire il problema del "broncospasmo", che interessa fino al 30% dei bambini nei primi anni di vita (forse, nella nostra Pianura Padana, anche di più!).

Cos’è il broncospasmo?

Il broncospasmo, come abbiamo visto, è un problema abbastanza frequente soprattutto nei bambini piccoli, sotto i 6 anni di vita.

Partiamo prima di tutto da ricordare cosa sono i bronchi: sono i canali, i condotti che portano l’aria verso il nostro polmone.

Il broncospasmo, come dice la parola stessa, è uno spasmo, una contrazione della parete dei bronchi, che si restringe temporaneamente, facendo passare meno aria, come vediamo nel disegno.

A sinistra: il bronco normale.       A destra: bronchi “contratti” per il broncospasmo.


Quali sono i sintomi del broncospasmo?

Possiamo avere: tosse, rumore di fischio nel respiro (non sempre presente). Nei casi più gravi: difficoltà a respirare.

Posso riconoscere da solo se mio figlio ha il broncospasmo, oppure una comune tosse?

Purtroppo no, non sempre: a volte si riesce a sentire un rumore di "fischietto" nel respiro, a volte no. 

In questa registrazione sentiamo ad esempio un bimbo che tossisce, dove si sento un po' il fischio:

https://drive.google.com/file/d/1Ha-vvQtvyBhUbScmBmZZCOOvoRCjLfsK/view?usp=sharing

(Questa clip audio è stata messa a disposizione da una famiglia, che gentilmente ha voluto condividere la propria esperienza con gli altri genitori. Li ringraziamo moltissimo!)


Può diagnosticarlo però facilmente il medico, sentendo i caratteristici fischi- sibili, all’auscultazione del torace, con l'aiuto del fonendoscopio.

In caso di tossi insistenti e prolungate, anche se il bambino non ha mai sofferto di broncospasmo, meglio consultarsi quindi con il proprio pediatra. 

Da cosa è causato il broncospasmo?


Nei primi 5-6 anni di vita, di solito è causato da infezioni delle vie respiratoriedi solito da virus.


Altre cause che lo possono scatenare (soprattutto nei bambini più grandi) sono: corsa, riso, esercizio fisico, allergie respiratorie.


Broncospasmo e Asma sono la stessa cosa?

No, non proprio.

"Broncospasmo" significa genericamente contrazione dei bronchi, qualsiasi ne sia la causa, e a qualsiasi età.

-  Nei primi anni di vita, come abbiamo visto sopra, il broncospasmo è causato di solito da infezioni respiratorie: come l'influenza, il covid, il rhinovirus, o il virus respiratorio sinciziale...

Questo problema spesso si risolve crescendo: i bronchi diventano più grandi, meno reattivi, e anche se ci prendiamo delle infezioni, queste non scateneranno più il broncospasmo. 

- In alcuni bambini, però, il problema può persistere anche da più grandi (dopo i 5-6 anni). 

In questo caso spesso, oltre alle infezioni, possono emergere nuove cause: possono comparire delle allergie respiratorie (ad esempio a pollini, pelo di animali, o alla polvere...); oppure, il broncospasmo può essere scatenato dalla corsa, dall'attività sportiva.

In questi casi, si inizia a parlare di una vera e propria malattia respiratoria, che chiamiamo “asma”. 

Quindi l'asma, semplificando, è la malattia respiratoria caratterizzata da persistenza di episodi di broncospasmo nei bambini dopo i 5-6 anni, che spesso si associa anche ad allergie respiratorie

Prima dei 5-6 anni quindi non si parla di asma, ma solo di "broncospasmo" oppure con il termine inglese, "wheezing".

Se poi evolverà o meno in asma, si vedrà con il tempo.

A che età si possono sviluppare le allergie respiratorie?

Ognuno è diverso, ma la maggior parte dei bambini le sviluppano dopo i 3- 4 anni.

Molti genitori invece ci chiedono di indagarle già dai primi mesi di vita, stupiti dalla quantità di tosse e raffreddori che un bambino piccolo può presentare. In realtà, anche se è possibile, in casi selezionati, indagarle anche prima di 3-4 anni, la maggior parte dei bambini a questa età non ha ancora allergie, e se ne ha, queste contribuiscono in misura minore al problema.

Sotto i 3-4 anni il problema sono soprattutto le frequenti infezioni virali, che i bimbi si prendono così spesso perchè il loro sistema immunitario deve ancora imparare a combatterle e formare le armi adeguate.

Dopo i 3-4 anni, e al più tarid ai 6 anni, in caso di broncospasmi frequenti, è importante invece iniziare ad indagare anche le allergie respiratorie. 

Si può prevedere se un bambino da grande avrà l’asma?

No:

Non si può prevedere al 100% chi svilupperà o meno asma da grande, ma sappiamo che hanno un rischio maggiore:

-       I bambini che hanno avuto broncospasmo da piccoli (come abbiamo visto sopra)

-       I bambini che hanno avuto bronchiolite nel primo anno di vita, soprattutto se da Virus Respiratorio Sinciziale

-       quelli che hanno genitori o fratelli asmatici

-       quelli che sviluppano anche delle allergie respiratorie 

-       quelli che soffrono di dermatite atopica

-       quelli che soffrono di allergie alimentari

Non è detto che chi ha queste caratteristiche, svilupperà per forza  l'asma da grande, ma solo che è un po’ più a rischio degli altri. 

I bambini con broncospasmo (<6 anni) devono sempre essere seguiti da uno specialista pneumologo?

Non sempre, anzi, nella maggior parte dei casi non vi è la necessità. Il broncospasmo infatti è un problema molto comune in questa fascia di età, come abbiamo visto, che nella maggior parte dei casi si risolve crescendo, e che può essere trattato secondo le indicazioni del pediatra di famiglia.

I bambini con asma (>6 anni) devono sempre essere seguiti da uno specialista pneumologo?

Per i bambini dopo i 5-6 anni, se vi è la possibilità, di solito consigliamo di fare anche una valutazione specialistica, se i broncospasmi sono ancora frequenti.

A questo età, lo specialista potrà eseguire anche test allergici cutanei e prove respiratorie come la spirometria, o la misurazione dell'ossido nitrico (feNO).

Lo specialista potrà porre la diagnosi di asma, e rilasciare la relativa esenzione, qualora ve ne siano i requisiti (in Lombardia ci interessa meno l'aspetto burocratico, perchè tanto i bimbi sono tutti esenti).

Successivamente alla diagnosi, se l'asma è ben controllato e dà pochi sintomi, si può valutare anche di continuare a monitorarlo con il proprio medico o pediatra di famiglia, senza necessariamente frequenti visite specialistiche.

Nei casi di asma grave con frequenti riacutizzazioni, invece, l'appoggio ad un centro specialistico è solitamente necessario, con visite di controllo 1 o più volte l'anno.

….

Spero che abbiate trovato in questo post informazioni utili.

Nel prossimo post: Approfondimento sui diversi termini: bronchite? broncospasmo? asma? bronchite asmatica?? che caos!

https://pediatrachicca.blogspot.com/2022/05/tutto-sul-broncospasmo-2.html

I post successivi della serie:

3) quali farmaci si possono usare per trattare il broncospasmo? Aerosol o puff: cosa è meglio?  

https://pediatrachicca.blogspot.com/2024/03/tutto-sul-broncospasmo-3-come-si-cura.html

4) tutto sui distanziatori: Quale distanziatore prendere? Come si usa? Come si pulisce?

https://pediatrachicca.blogspot.com/2024/03/tutto-sul-broncospasmo-4-cosa-sono-e.html

5) quando serve l'ospedale? IN ARRIVO

6) si può prevenire il broncospasmo?

https://pediatrachicca.blogspot.com/2024/03/tutto-sul-broncospasmo-6-si-puo.html

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