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MARIA MONTESSORI (4): la casa Montessoriana stanza per stanza
In questo post, vediamo alcuni spunti per organizzare una casa “a misura di bambino”, secondo la concezione Montessoriana.
Non è un post di argomento
prettamente medico, ma mi appassiona molto l’educazione Montessoriana, quindi
ho voluto condividere questi spunti con voi!
Se volete partire dall'inizio:
Il metodo educativo Montessori
https://pediatrachicca.blogspot.com/2024/08/maria-montessori-2-il-metodo-educativo.html
La vita pratica del bambino in casa
https://pediatrachicca.blogspot.com/2024/08/maria-montessori-3-la-vita-pratica.html
....
Lo spazio del lattante
Approccio Montessoriano: lasciare lunghi momenti di gioco in libertà, in uno spazio ampio, ad esempio su un tappetone (soprattutto dopo i 6 mesi, quando il bambino inizia a spostarsi). Selezionare pochi giocattoli per volta, da porre intorno a lui. Metterli tutti alla sua altezza. Optare per giocattoli con colori a forte contrasto per i più piccoli, ad esempio immagini bianche e nere (perché vedono poco); evitare però fantasie troppo complesse e distraenti nell’arredamento. Mettere a disposizione uno specchio (molto apprezzato), e qualcosa a cui possano attaccarsi per provare a tirarsi in piedi (un divano, un mobile basso, una sbarra…).
Approccio non
Montessoriano: tenere troppo
spesso il bambino costretto in piccoli ambienti, o legato (culla, sdraiette,
passeggini, piccoli box…) anche quando è già capace di muoversi. Sovraccaricare
il bambino con troppi giocattoli, e ambienti iper colorati, e iper stimolanti.
Porre le cose in alto, dove non può prenderle da solo.
La cameretta del bambino
Approccio non
Montessoriano: classico
lettino con sbarre. Armadio classico “da grandi”, gestito dai grandi. Oggetti
posti troppo in alto. Molti colori. Molti giocattoli.
Approccio
Montessoriano: la prima differenza
che notiamo è la presenza di un letto basso, a pavimento, da cui il
bambino può salire e scendere da solo. Spesso i bambini cercano di scavalcare
le sbarre del lettino e lanciarsi fuori, o piangono perché vogliono uscire; il
letto basso risolve questo problema, dando al bambino l’autonomia di muoversi
in libertà nella sua stanza.
Da che età si
può dormire in un letto Montessoriano? Si sentono opinioni contrastanti, variabilmente
dal neonato ai 2 anni.
Secondo me, nei
primi 6 mesi non è indicato, va bene porre il bambino in una culla, nella
stanza dei genitori. Dai 6-7 mesi, potenzialmente, si potrebbe proporre (quando
il bambino inizia a spostarsi). Se non ci dorme ancora, in questa fascia di età,
è consigliabile iniziare a predisporre il letto, e farlo usare come spazio
gioco (così il bambino si abitua). Si può poi effettuare la transizione a
dormire definitivamente nel suo letto, tra i 10 e i 12 mesi, massimo 18 mesi. 2
anni, secondo me, è tardi, per la maggior parte dei bambini; ma bisogna
considerare che ogni casa e ogni bambino sono diversi, non può esserci un’unica
regola uguale per tutti.
Infine, alcune
persone scelgono addirittura di mettere solo un materasso a terra, senza
una struttura letto. A me intimorisce un po’ il fatto che, in questo modo,
possa più facilmente raffreddarsi o sporcarsi il materasso (però non ho
esperienza diretta su questo). Penso che se lo dovessi fare, metterei una
protezione (un telo, un tappeto…) tra pavimento e materasso, e che solleverei
ogni giorno il materasso, per farlo arieggiare, e pulire sotto.
Seconda cosa, in
una camera montessoriana vedremo una parte dell’armadio accessibile anche al
bambino, o un mobiletto basso predisposto, dove possiamo disporre 2-4 cambi,
tra cui possa scegliere.
Per quanto
riguarda i giocattoli, ne avremo esposti una quantità ridotta. Libri e
giocattoli saranno tutti ad altezza bambino, facilmente raggiungibili (quelli
non in uso possono essere posti in mobili chiusi, non visibili, quelli in uso
devono essere facilmente raggiungibili).
I colori, le fantasie e le decorazioni, infine, non saranno eccessivi.
Lettino con
sbarre trasformato in letto basso:
VIDEO
La cucina
In cucina si
possono utilizzare dei rialzi, sgabelli, apposite “torri”, che permettono al
bambino di salire a livello del bancone della cucina; ovviamente, dovremo avere
cura di riporre coltelli e oggetti pericolosi, in un cassetto chiuso.
Possiamo anche predisporre
delle aree dove il bambino abbia degli snack salutari a disposizione,
delle cose da bere, + piattini, bicchieri, tovaglioli… che non debba sempre
chiedere a noi per ogni cosa: “Dammi questo”, “voglio quello”.
Può prendersele da solo, scegliendo tra le alternative che abbiamo
messo a disposizione.
Rendere sempre disponibili al bambino anche alcuni semplici strumenti di pulizia: da un semplice straccio o una spugnetta per i più piccoli; per i più grandi, anche un piccolo swiffer, una scopa, esistono anche delle mini aspirapolveri!
Alcune famiglie, amano predisporre
anche un tavolino basso dove il bambino possa mangiare, e una mini “cucina
giocattolo” dove il bambino possa svolgere alcune attività, mimando quello che
fanno i grandi. A volte, queste cucine sono dotate di veri frigoriferini, acqua
corrente…. Per mimare il più possibile una vera cucina.
Ho visto addirittura case americane, dove queste cucine gioco non erano proprio mini, ma erano grandi quanto la mia vera cucina, se non di più!
Il soggiorno
Anche nel
soggiorno o nella sala da pranzo, spesso, ci troviamo a pensare a come
sistemare le cose dei bambini: infatti, molte volte i bambini giocano proprio
nel soggiorno/nella sala da pranzo, sia perché non ci sono in casa altre
stanze da dedicare completamente a sala giochi, sia perché vogliono stare
più vicini ai genitori.
Seguendo la
filosofia montessoriana, se il bambino gioca in soggiorno, l’ideale sarebbe
creare un suo piccolo spazio, che sia dedicato a lui: con un tavolino, un puff
o una poltroncina; un piccolo scaffale e/o delle mensole basse per accogliere i
suoi giochi e i suoi libri.
Nel
prossimo post, parleremo più nel dettaglio di come organizzare l’area giochi
dei bambini: quei consigli si potranno applicare a tutte le zone della casa
dove si crea un’area giochi, anche al soggiorno.
Un approccio non
Montessoriano sarebbe invece quello di non creare uno spazio per il
bambino, ma di buttare i giochi in uno scatolone, cercando di
“nasconderli”-> inutilmente, perché verrebbe comunque rovesciato ogni 5
minuti. Oppure, quello di lasciare che il soggiorno sia completamente invaso da giocattoli disordinati, che non hanno un posto specifico dove stare.
Infine, è importante
definire uno spazio dove i bambini possano muoversi liberamente, correre,
saltare… se state tanto tempo in casa, e non avete un giardino, non si può
pretendere che in casa i bambini piccoli stiamo fermi e seduti tutto il tempo
(per loro, non è possibile!).
Nello spazio di
movimento libero, è possibile anche avere qualche giocattolo adatto alle
attività motorie, se si ha la possibilità di acquistarlo. Può essere un
triangolo da arrampicata, un arco/dondolo, una pedana di equilibrio, un tappeto
elastico, uno scivolo…
Il bagno
Anche in bagno, l’approccio
Montessoriano prevede di rendere lo spazio fruibile dal bambino. Avere a
disposizione sgabelli su cui possa salire, e usare il lavandino. Oppure, se è
molto piccolo, e siete più tranquilli a non farlo arrampicare, mettere le sue cose
in basso. L’idea è che il bambino possa usare il più possibile la stanza come
se fosse fatta per lui. Poter usare l’acqua, prendere le sue cose, riporle,
mettere i suoi vestiti sporchi in una sua piccola cesta, eccetera.
L’ingresso
Avrete ormai
intuito, come sarà progettato un ingresso Montessoriano: avremo un’area ad
altezza bambino, almeno un gancino sul muro dove appendere la sua giacca, e uno
sgabellino dove sedersi a mettere le scarpe.
Montessori sui social media
Si trovano veramente
tantissimi genitori che postano immagini e video della loro casa, sui social
media: sia italiani, che stranieri (purtroppo, spesso i bambini sono anche
troppo coinvolti in queste attività sui social media).
Se volete trarre
ispirazione, comunque, il materiale non manca, anche se si trovano più cose in
inglese.
Ricordiamoci però
che a volte, soprattutto nelle case americane, vediamo degli spazi enormi, che
difficilmente possono essere replicati nella nostra realtà. Fortunatamente, i
bambini possono crescere felici, anche senza bisogno di sale gioco grandi
quanto un appartamento.
Ho voluto
condividere alcuni video qua con voi, come spunto di riflessione, su come
diverse famiglie possono attuare queste idee:
Ad esempio, ho
apprezzato in particolar modo i video postati da questa mamma (il video è in
inglese, ma si può solo dare un’occhiata, anche se non si parla la lingua).
La famiglia non abita
in una casa grandissima, e i genitori hanno apportato qualche piccolo
accorgimento per rendere gli ambienti più fruibili dal loro bambino: ad
esempio, hanno messo uno sgabello in bagno; hanno comprato un rialzo per la
cucina; hanno destinato un’antina bassa della cucina alle cose del bambino, e
hanno fatto la stessa cosa con una parte bassa dell’armadio. In camera da
letto, avendo poco spazio, la mamma si rammarica di non essere ancora riuscita
ad organizzarsi con un letto basso (è normale, non sempre riusciamo a fare
tutto ciò che vorremmo)-> tuttavia, nei video successivi, vedremo che alla
fine sono riusciti a metterne uno.
Ricordiamo
infatti che, quando vediamo una a casa mostrata sui social media, chi la filma
di solito sceglie di rappresentarcela nel momento migliore: quando è ordinata,
perfetta, quando sono stati presi tutti i mobiletti giusti- magari anche
spediti gratuitamente dalle aziende, per essere pubblicizzati. La realtà, però,
è diversa. Non sempre abbiamo tutti gli spazi perfettamente disposti, come
vorremmo, ma ciò non significa che non stiamo facendo del nostro meglio. La
vita vera non è Instagram, non è Youtube, non è Pinterest.
Qua invece
abbiamo un esempio diverso; una situazione abitativa molto più ampia (stanno in
Australia, dove le case sono mediamente enormi). Mi è piaciuta questa casa perché
le aree destinate ai bambini, sono arredate in modo semplice, e non sono sovraccariche
di oggetti. Mi è piaciuto anche come la mamma, mentre organizza la stanza, si
corica per terra, per guardare come si percepisce la stanza dall’altezza di un
bambino piccolo:
In Italiano, infine,
mi sono imbattuta proprio pochi giorni fa, nel video di questa ragazza, che
mostra come ha organizzato gli spazi destinati al suo bimbo. Di questo video,
mi è piaciuto l’entusiasmo con cui questa ragazza ha cercato di rendere “a misura di bambino” tutti
gli ambienti della sua casa.
Montessori in casa nei libri
In conclusione…
Per seguire l’approccio
Montessoriano, quello che serve non è comprare molti costosi mobili o
giocattoli (anzi, meglio ridurre la quantità di roba che abbiamo).
E’ sufficiente dotarsi
di poche cose, come un letto basso, qualche sgabello, un piccolo scaffale dove
mettere i giochi. Poi, ingegnarsi per mettere più cose possibili in basso. !mparare
a mettere a disposizione del bambino pochi oggetti, che riesca gestire. Coinvolgerlo
fin da piccolissimo nelle attività di casa.
Abituarlo all’indipendenza,
entro i limiti che noi abbiamo tracciato.
Non è importante quindi quali oggetti acquistiamo, ma la filosofia con cui organizziamo
la casa, e le attività che scegliamo di fare insieme ai bambini.
In questo modo, l’ambiente-casa,
può diventare un modo attraverso cui manifestiamo il nostro progetto educativo,
e favoriamo l’interesse, e la collaborazione del bambino.
“Per aiutare un
bambino, dobbiamo fornirgli un ambiente
che gli consenta
di svilupparsi liberamente.
Un ambiente
ricco di motivi di interesse,
che si prestano
ad attività,
e che invitano
il bambino a condurre le proprie esperienze.”
Nei prossimi e ultimi post, ci focalizzeremo sull’aspetto forse più “di moda” della educazione Montessoriana: ovvero, il gioco. Come organizzare al meglio lo spazio gioco dei nostri bambini?
https://pediatrachicca.blogspot.com/2024/09/maria-montessori-5-lo-spazio-gioco.html
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