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Ciao a tutti, sono Federica "Chicca" Persico, pediatra di Casalmaggiore (Cremona). Ho studiato medicina a Parma, e mi sono laureata nel 2015. Ho iniziato a scrivere questo blog dopo essermi specializzata in pediatria, iniziando a lavorare sul territorio come pediatra di famiglia.  Cercavo un modo per semplificare la condivisione con le famiglie di materiale informativo sulla salute, e sulla crescita dei bimbi. Ricordando che questi articoli non possono sostituire i consigli personalizzati che io, o il pediatra che segue il vostro bimbo, possiamo fornirvi di persona, spero che possano essere  utili per trovare delle informazioni di carattere generale, sempre disponibili, anche quando il pediatra non c'è. un bacio a tutti,  Chicca .......... Vi ricordo che è disponibile la  TRADUZIONE AUTOMATICA     di tutto il blog con Google Translate (in alto a destra) AUTOMATIC TRANSLATION of the entire blog is available with Google Translate (in the top right corner) ਪੂਰੇ   ਬਲੌਗ   ਦਾ  

ALLERGIE RESPIRATORIE (1) COSA SONO E QUANDO VENGONO?

 Aspettando la primavera in questo inizio Marzo piovoso, cominciamo a parlare di allergie respiratorie.

Le allergie respiratorie sono un problema molto comune, che interessa in Italia una larga fetta della popolazione.

I più comuni allergeni “inalanti” (quindi, che si respirano), sono: pollini di piante ed erbe; acaro della polvere; muffe; pelo di animali come cane e gatto.

Le stagioni delle allergie respiratorie

Spesso questi allergeni sono maggiormente presenti in alcuni mesi dell’anno, rispetto ad altri.

POLLINI ED ERBE: sono più frequenti di primavera ed estate. Su internet è facile trovare dei calendari che ci riportano in quali mesi sono più frequenti taluni pollini, per cui, se conoscete a quale siete allergici, potrete verificare in quale periodo potete aspettarvi di trovarne di più. Potete guardare in linea generale, ma anche scaricare di anno in anno i bollettini aggiornati in base alle condizioni meteo attuali.

ACARO DELLA POLVERE: l’acaro della polvere è come un piccolo “ragnetto” che vive nella polvere e si nutre principalmente di cellule morte della nostre pelle. Eccolo qua:

Graziosissimo...

Di solito è più sentito d’inverno, quando stiamo spesso in casa. D’estate, arieggiando spesso e grazie al clima caldo e secco, gli acari della polvere si riducono.

MUFFE: possono essere presenti tutto l’anno sui muri di casa; quelle nell’ambiente esterno sono più frequenti d’autunno.

PELO DI ANIMALI: se li abbiamo in casa, naturalmente, sono presenti tutto l’anno.

Quali sintomi possono dare le allergie respiratorie?

-          Possono interessare la parte alta delle vie aeree, provocando rinite (raffreddore) e congiuntivite. Il raffreddore allergico di solito è caratterizzato da naso che prude, bambini che si sfregano sempre il naso, naso che cola muco molto liquido/acquoso e trasparente, starnuti. La congiuntivite è caratterizzata da arrossamento, prurito e lacrimazione di entrambi gli occhi.

Da un vecchio libro di medicina: “saluto allergico”, bambini che continuano a sfregarsi naso e occhi.

-          Oppure, le allergie possono interessare anche la parte bassa delle vie aeree, ovvero i bronchi, causandone uno spasmo che li fa chiudere parzialmente, e genera tosse, a volte fischio nel respiro, e difficoltà a respirare. Questo spasmo si chiama appunto… “broncospasmo”.

A chi soffre frequentemente di questo problema, verrà diagnosticata una malattia infiammatoria cronica dei bronchi, che viene chiamata “asma”.

L’attacco d’asma nei bambini e nei ragazzi asmatici può essere quindi scatenato dal contatto con un allergene respiratorio, ma ricordiamo che può essere scatenato anche da altre cose: infezioni, corsa e attività fisica (asma da sforzo), esposizione al fumo.

Quanto sono frequenti le allergie respiratorie?

La rino-congiunitvite allergica può interessare fino al 20% dei bambini e il 30% degli adolescenti.

L’asma bronchiale interessa circa il 10-15% dei bambini e ragazzi.

Vediamo quindi che sono patologie abbastanza frequenti.

A che età si sviluppano le allergie respiratorie?

I bambini molto piccoli possono iniziare a soffrire di broncospasmo anche nel primo anno di vita, ma di solito non è legato ad allergie respiratorie, ma ad infezioni di virus (se vi interessa, ci sono i post dedicati: ).

Gli episodi di broncospasmo scatenati da allergie respiratorie invece cominciano di solito a comparire dopo i 3 anni, ma ancora di più dopo i 5-6 anni. A questa età, infatti, si può cominciare a parlare di vero e proprio “asma”.

La rinite e congiuntivite allergica iniziano a svilupparsi di solito dopo i 5-6 anni, e aumentano di incidenza andando verso l’adolescenza.

Nei libri di medicina a volte si parla di “marcia allergica” o “marcia atopica”, proprio per rappresentare questo concetto.

Alcuni forme allergiche/atopiche, si manifestano prima (come la dermatite atopica e le allergie alimentari), altre dopo (i broncospasmi/asma e poi le rino-congiuntiviti allergiche).

Sottolineiamo questo anche per ricordare che i bambini nella fascia 0-3, 0-4 anni, è più difficile che abbiano già allergie respiratorie, o, anche in presenza di sensibilizzazione ad alcuni allergeni rilevata ai test, che questa costituisca la causa principale di sintomi quali raffreddore, tosse e broncospasmo.

In questa fascia di età, le principali responsabili di sintomi respiratori sono infatti le infezioni virali.

Molte volte però, le famiglie, incredule del fatto che un bambino sano possa ammalarsi così spesso, cercano una causa “altra”, pensando subito alle allergie respiratorie, in bambini anche piccolissimi.

Come diagnosticare le allergie respiratorie?

L’esame di scelta di solito sono i “Prick test cutanei”: in questi test viene posta una piccola goccia di allergene sul braccio, si va a pizzicare con una piccola puntina di plastica, e si aspetta per vedere se dopo 10-15 minuti, compare un pomfo.

In alternativa, si possono anche cercare gli anticorpi di classe IgE, diretti verso questi allergeni, attraverso un prelievo di sangue.

Difficoltà nell’esecuzione di test allergici

Segnalo che purtroppo ultimamente nella nostra zona è diventato sempre più difficile prenotare i prick test con Sistema Sanitario Nazionale, ed è necessario sottoporsi a lunghe attese; spesso sono prenotabili solo insieme anche alla visita allergologica, sempre con lunghe attese. Per questo molte famiglie decidono di farli privatamente, oppure ci sia affida ad una diagnosi mediante prelievo, anche se non sarebbe la prima scelta. Ricordiamo però che, fortunatamente, nella maggior parte dei casi eseguire i test allergici per allergeni inalanti non è un’urgenza. Le terapie per alleviare i sintomi, infatti, sono uguali per tutte le allergie.

Una positività dei prick test o delle IgE su sangue, implica che avremo per forza sintomi allergici?

No, la positività di questi test indica che siamo “sensibilizzati” a questo allergene, e che potremmo pertanto sviluppare sintomi.

Non significa necessariamente che li svilupperemo: alcune persone possono riscontrare una lieve positività agli esami, pur senza mai manifestare sintomi.

Tosse, raffreddore, broncospasmo… allergia o infezione?

Abbiamo visto prima che sia le infezioni respiratorie, sia le allergie, possono causare sintomi a grandi linee simili: raffreddore, congiuntivite, tosse, broncospasmo… quindi, come riconoscerle?

Diciamo subito che non sempre è possibile; oltretutto, a volte, potrebbero essere presenti anche in contemporanea.

Ad esempio: un bambino allergico al gatto, che ha in casa il gatto, + si becca anche l’influenza.

Ci sono però alcune differenze, che possono orientarci a pensare che i sintomi dei nostri bambini, in quel momento, siano più probabilmente causati da infezione, oppure da allergia.

Stagionalità: le infezioni respiratorie sono più comuni nei mesi freddi, da Ottobre a Marzo. Tra le allergie, solo quella all’acaro della polvere è più comune in questi mesi. Le allergie ai pollini invece sono più comuni in primavera ed estate.

Andamento: i sintomi delle allergie possono essere anche costanti, per mesi di fila, e peggiorano quando siamo più esposti all’allergene (accarezziamo il gatto, passeggiamo in un parco…). I sintomi delle infezioni respiratorie hanno invece di solito un andamento a fasi, “che va e viene”: ti ammali, poi guarisci, poi ti riammali ancora. Non si evidenzia la correlazione con un allergene.

Tipo di muco: nelle allergie respiratorie il muco dal naso e le lacrime agli occhi di solito sono liquidi e trasparenti o comunque molto chiari. Nelle infezioni il muco può essere anche denso, giallo o verde.

Sintomi associati: se si associano altri sintomi come febbre, mal di gola, male di orecchie, diarrea, probabilmente è una forma infettiva, non un’allergia.

Prurito: molto frequente nelle allergie sensazione di prurito a naso, occhi, tutta la faccia… meno comune e meno intenso di solito nelle infezioni.

Età del bambino: come abbiamo visto, i sintomi scatenati da allergie respiratorie sono meno comuni nei primi 3-4 anni di vita; proprio l’età in cui invece è massima l’incidenza di infezioni respiratorie.

Riassumendo:

 

INFEZIONE più probabile

ALLERGIA più probabile

Stagionalità

Ottobre - Marzo

Altre stagioni

Andamento

Va e viene

Continuo, o scatenato evidentemente da allergeni

Età

0-4 anni

5 anni +

Muco

Denso, a volte giallo-verde

Liquido, trasparente

Altri sintomi

Febbre, diarrea, male di gola o orecchie…

No

Prurito

Poco

Tanto

 Nel prossimo post: come si curano le allergie respiratorie?

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